Chiuso ilprocesso
di secondo grado
Calciopoli: si va verso lo sconto?
25/7/2006
I legali di Juve, Lazio, Milan e Fiorentina hanno fiducia in un alleggerimento delle sanzioni comminate nel primo grado dalla Caf. La Corte federale è riunita in camera di Consiglio. Ieri, udienza dedicata quasi interamente alla difesa rossonera
Le società, le loro difese, i loro tifosi: tutti stanno aspettando - ognuno nel proprio quartier generale - quello che succederà all'hotel Parco dei Principi di Roma, diventato per il calcio italiano il centro del mondo.
Queste sono le ore cruciali per i quattro club che aspettano la sentenza della Corte federale. Stasera, intorno alle 20, Piero Sandulli, il presidente del collegio, dovrebbe dare lettura del dispositivo; per le motivazioni sarà necessario aspettare ancora qualche giorno.
Ieri sera, dopo che nel pomeriggio avevano preso la parola i legali del Milan, prime ore di camera di consiglio. Alle 23,00 Sandulli ammette: "C'è molto lavoro da fare, è tutto da decidere, ci sono molte pregiudiziali giuridiche da analizzare, dobbiamo studiarle tutte".
LAZIO E MILAN SORRIDONO
In realtà, molto è stato fatto: un sospiro di sollievo sembra poterlo tirare la Lazio. E in effetti, mentre in pochi si sbilanciano sulle previsioni, l'unica eccezione vale per il collegio difensivo del club biancoceleste che si sente a un passo dal riconquistare la serie A, ribaltando il verdetto di primo grado.
L'impresa è riuscita agli avvocati di Lotito: colpire nel segno, con la derubricazione dell'illecito e tornare nella massima serie, sia pur con qualche punto di penalizzazione.
Anche il Milan può sorridere: resterà in Europa (anche se dalla porta di servizio) e vede ridursi il gravame per il prossimo campionato. Anche la Juventus dovrebbe vedersi ridurre la penalizzazione (potrebbe anche dimezzarsi), ma per lei resta la serie B. E la Fiorentina?
I viola hanno la posizione più difficile, sulla quale la Corte federale deve ancora raggiungere l'unanimità (il presidente Sandulli vorrebbe evitare di ricorrere al voto a maggioranza). Da quello che è emerso anche nel corso del dibattimento sembra difficile sostenere la non imputabilità per i fratelli Della Valle e per loro restano i contatti «non consentiti» con uno degli ex designatori.
Una serie B senza penalizzazioni sarebbe la soluzione che si potrebbe palesare, ma una questione di "giustizia" morale dovrebbe finire col portare la Fiorentina in serie A con una penalizzazione maggiore di quella della Lazio. Si accontenterà Della Valle?
PENE PIÙ MITI
In camera di consiglio, dunque, Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio si sono portate dietro la speranza che un dibattimento capovolto rispetto alla rigidità del primo grado possa tradursi, atti alla mano, in una graduale mitigazione dei verdetti di primo grado.
Un atteggiamento, quello della Corte presieduta da Sandulli, che stride vistosamente con l'irritazione (o, meglio, arrabbiatura montante) di un procuratore federale, Stefano Palazzi, costretto a riaffermare con forza, nei minuti supplementari dell'ultima udienza di lunedì 24, che "il campionato 2004-05 è stato falsato".
Il Grande Accusatore ha chiuso le sue fatiche in quindici minuti, il tempo per disinnescare le difese della Lazio e della Fiorentina e per ribadire ancora una volta la severa richiesta di pena per Juve e Milan.
Va detto che sulla Corte si sono fatte sentire anche le pressioni politiche (a quanto è dato sapere assolutamente bipartisan): con particolare interessamento dei sindaci delle città coinvolte.
Nessun pericolo però che i giudici si siano lasciati impressionare: la decisione è stata ampiamente discussa.
Al di là dell'influenza politica, gli indizi di buonismo si colgono anche in alcune frasi che si sono rincorse nelle due giornate del processo: "Il pericolo maggiore è il Tar", "Evitiamo comunque il Tar". Cioé?
Meglio evitare che la terza sezione del Tar si pronunci per una "ripetizione" del procedimento di primo grado, che allungherebbe i tempi facendo inevitabilmente slittare i campionati.
E allora scende in campo anche la Camera di conciliazione e arbitrato (Cca) del Coni. La Cca ha due gradi di giudizio: la conciliazione e l'arbitrato. Entrambe sono necessarie per aver l'opportunità di ricorrere al Tar (per il Milan alla luce della sentenza di primo grado bastava solo la conciliazione).
Proprio in sede di conciliazione potrebbe arrivare un ulteriore "alleggerimento" per i club. Come avvenne per il Genoa lo scorso campionato, si potrebbe arrivare al patteggiamento: meno punti di penalità (o meno anni per i dirigenti), niente Tar.
Fonte
www.panorama.it
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